La
sola idea di raggiungere e permanere un'intera settimana a contatto col
gelido clima della Polonia, Paese da noi conosciuto solo attraverso lo
studio o qualche documentario, da una parte ci incuriosiva, dall'altra,
in tutta sincerità, qualche domanda ce la ponevamo.
Siamo
atterrate nel bel mezzo di un'abbondante nevicata, condizione questa ,
che ci avrebbe accompagnate per quasi tutta la nostra permanenza ma,
sono bastate poche ore per renderi conto che questa esperienza non
sarebbe stata come le altre: un che di magico nell'aria .
Di
lì a poco, atmosfere incredibili, neve in abbondanza ovunque ed ecco il
tocco magico della bacchetta....di colpo siamo state portate indietro nel
tempo, di non molto sinceramente, di circa un mesetto: eravamo a
Natale. Scintillanti luci natalizie, addobbi, presepi, canzoncine
natalizie più o meno conosciute, odori e profumi , da quello di
caramello al vin brulè, mercatini natalizi e tanti, tantissimi alberi di
Natale.
La scuola stessa aveva alberi in ogni dove, in ogni aula uno con addobbi personalizzati, i canti e le danze di benvenuto erano carols o rappresentazioni cantate della Natività...che dire?Eravamo stupite, incredule e fu subito chiaro che avevamo la fortuna di provare, quella che ogni viaggiatore vorrebbe scoprire nei suoi viaggi, quella "novità", quel "qualcosa di sconosciuto" a noi, ma non agli indigeni, che raramente si ha la fortuna si sperimentare , andando alla scoperta di culture diverse.
La scuola stessa aveva alberi in ogni dove, in ogni aula uno con addobbi personalizzati, i canti e le danze di benvenuto erano carols o rappresentazioni cantate della Natività...che dire?Eravamo stupite, incredule e fu subito chiaro che avevamo la fortuna di provare, quella che ogni viaggiatore vorrebbe scoprire nei suoi viaggi, quella "novità", quel "qualcosa di sconosciuto" a noi, ma non agli indigeni, che raramente si ha la fortuna si sperimentare , andando alla scoperta di culture diverse.
Non
è mancata la neve e non è mancato il lavoro. Ed anche qui, abbiamo
assistito ad un turbinio di lingue che risuonavano nelle aule
all'unisono. Abbiamo posto le basi ed organizzato la struttura del libro
selezionando, catalogando, discutendo e traducendo con interpreti
superbi ,tutto ciò che andrà a vedere la luce nella produzione di fine
progetto.
L'ospitalità
dei colleghi polacchi e di tutti coloro che lavoravano in quel plesso,
alunni compresi è stata calorosa, oltre ogni aspettativa.
Negli
occhi abbiamo ancora impressa Cracovia di sera e Katowice di giorno,
entrambe sotto un turbinio di fiocconi di neve. Il percorrere strade
bianche di pianura, di collina e Auschwitz, come tanti scrittori , poeti
e cantanti hanno scritto.."Auschwitz sotto la neve".
Abbiamo provato, sentito scorrere dentro di noi quel gelido silenzio ovattato per il quale non servono parole perchè nessuna potrebbe spiegare. Quando la suggestione ti toglie il fiato.
Abbiamo provato, sentito scorrere dentro di noi quel gelido silenzio ovattato per il quale non servono parole perchè nessuna potrebbe spiegare. Quando la suggestione ti toglie il fiato.
La
neve fuori dalle miniere di sale di Bochnia, miniere risalenti al
Medievo, 200 metri sotto terra, l'unica terra non ricoperta di bianco
che abbiamo visto. Tanta invece quella calpestata durante la camminata
nel bosco, una camminata che ci ha portati ad un falò dove abbiamo
mangiato, bevuto e cavalcato ed altro non era che l'anticipo ad una cena
strepitosa.
Nel
ricordare il "caloroso" abbraccio, con cui siamo stati accolti e
coccolati tutto il tempo,della gente polacca non ci pare di esagerare se
pensiamo di aver vissuto un che di "magico" in un paesaggio da "fiaba
natalizia" provando "emozioni importanti" che sempre ci farano ricordare
questa terra magnifica. Arrivederci a tutti, al sole italiano. Grazie