Essere
insegnati creativi, cercare di sviluppare il germe della creatività
che è in noi e nei nostri alunni potrebbe aiutarci a far scaturire
ed esprimere ciò che troppo spesso è nascosto e soffocato in ogni
persona.
I
tanti messaggi che provengono dai media inducono i giovani ad
esprimersi sempre di più attraverso lo stereotipo.
Noi
insegnanti lo constatiamo ogni giorno sia nelle produzioni grafico
-pittoriche che nel linguaggio, nei comportamenti, nei gusti musicali
dei nostri alunni.
Se
essere creativi significa avere un pensiero divergente i nostri
bambini al contrario ci appaiono sempre più omologati ai messaggi
che percepiscono dall'ambiente esterno:
tutti
amano gli stessi cartoni, gli stessi cantanti, gli stessi campioni
dello sport arrivando ad imitare look improbabili.
Nei
disegni infantili troppo spesso si ritrovano elementi riconducibili
ai cartoni animati e poco di personale e così lo stereotipo si
appropria delle produzioni grafiche rendendole tutte simili.
Quindi?
Per essere creativi basta far germogliare il seme della curiosità,
far nascere la capacità di guardarsi intorno, di essere coraggiosi
e motivati, di imparare a gestire al meglio le emozioni, pensare
idee e conoscere i modi per scegliere quelle “giuste” e
realizzarle?….Non è affatto semplice .
Nel
mondo in cui viviamo ci sono troppi ostacoli, i mass media e i
messaggi pubblicitari sono giganti contro i quali ogni sfida diventa
ardua.
Il
giocattolo super tecnologico ha preso il posto della bambola di pezza
e del trenino di legno, il video gioco ha reso meno interessante il
gioco all'aperto e definitivamente chiuso nel cassetto la discussione
e il litigi, costruttivi, tra compagni di giochi in cortile tanto
importanti nella formazione della personalità.
Perfino
per far stare buoni i bimbi al ristorante , a partire dalla più
tenera età, spesso i genitori permettono loro di giocare
compulsivamente con il il cellulare, per non parliamo di I-phone, I-pad che hanno trasformato i nostri stili comunicativi, portandoci
progressivamente verso l'isolamento.
Ma
se la creatività è quella “forza che ti spinge ad utilizzare in
maniera innovativa oggetti tradizionali , che ti fa vedere il
mondo in una prospettiva sconosciuta agli altri, che ti spinge a
creare con un piatto di plastica e i rebbi delle forchette un sole
meraviglioso o ti fa vedere in un calzino bucato un bellissimo
burattino ….”, se è innata ma va stimolata giorno per giorno
allora la scuola può fare ancora la sua parte ad esempio agendo
indirettamente su essa, favorendo lo stabilirsi di climi psicologici
e di stili relazionali che incoraggino la libera espressione,
l'iniziativa personale, l'assunzione di comportamenti non omologati.Se la creatività in qualche modo è un’arte come tale va assecondata in qualsiasi forma essa si presenti.
La creatività ti permette di riusare e riciclare, ti permette di esprimere te stesso in via del tutto eccezionale.
La creatività però spesso genera caos e disordine e per questo viene repressa e contenuta, basti pensare a cosa potrebbe succedere permettendo ai bambini di utilizzare tempere senza l'uso del pennello e del foglio.....
E qui assume una grande rilevanza l'importanza del confronto, tra stili di vita non sempre simili, tra esperienze sugli stessi temi e negli stessi campi affrontate negli stessi momenti temporali, ma con modalità diverse.
Dalla diversità di stili relazionali, espressivi e comunicativi scaturisce il confronto ed ecco che uno stesso tema può avere un approccio diverso , multiculturale, multiprospettico, multietnico.
Possiamo vedere negli altri quella creatività che magari in noi non è ancora emersa, può nascere la curiosità di sperimentare modalità di esecuzione e di approccio diverse, la voglia di condividere esperienze, di confrontare idee.
La progettualità arricchisce, modifica i comportamenti, stimola al lavoro nel gruppo, induce a sperimentare nuove idee, nuove strategie didattiche anche attraverso l'uso del mezzo tecnologico.
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scatolone ???? |
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.....io lo uso per disegnare! |
Da qui nasce il nostro impegno nella progettazione europea, per confrontarci, crescere insieme elaborando gli stessi progetti, vedere nel lavoro degli altri la proiezione del nostro lavoro.
Se la creatività nasce dalle emozioni cosa ci può essere di più emozionante di sapere che stiamo lavorando nello stesso momento, anche se a grande distanza, attorno ad un progetto comune?
E' stimolante per i nostri alunni e anche per noi insegnanti sapere che un progetto elaborato durante un incontro di lavoro internazionale sta prendendo forma contemporaneamente in diversi Paesi con usi e tradizioni anche molto diversi, nasce un'empatia tra persone che neanche si conoscono ma che hanno comunque un fine condiviso.
Abbiamo realizzato in passato un progetto dal titolo ”Creatività ed emozioni per un'educazione alla pace”, è stato il nostro primo progetto europeo, per descriverlo bastano tre parole: amicizia, conoscenza, crescita, siamo ancora in contatto con i nostri partner e in questi anni attraverso la conoscenza reciproca, sempre nel solco dei progetti europei, siamo davvero cresciuti acquisendo una consapevolezza maggiore delle nostre potenzialità .
Per sentirci maggiormente vicini avevamo ideato il “ Quaderno viaggiatore” che viaggiava davvero tra le diverse scuole del progetto , quando arrivava per posta era un'emozione sfogliare le sue pagine.
Al “Quaderno viaggiatore” i ragazzi affidavano i loro pensieri, condividendo con i loro pari le più belle esperienze che avevano vissuto, si scambiavano auguri ed idee.
Lo conserviamo ancora con cura è un quaderno bellissimo, colorato, pieno di idee, di pensieri, di frasi di amicizia scritte col cuore, niente dello stereotipo si ritrova in esso, è fresco e genuino.
Negli anni siamo andati avanti sempre con la consapevolezza che dalla condivisione e dal confronto possiamo davvero allargare i nostri orizzonti e ci siamo accorti che anche la creatività nelle idee e nella realizzazione di opere è aumentata in modo esponenziale così ora per tutti noi è più facile vedere in un calzino bucato un bellissimo burattino.